L’altro volto dell’11 settembre

Tempo di lettura: 6 minuti Ci sono giorni che, anche volendo, non si possono dimenticare e rimuovere dalla nostra memoria. Ci sono giorni in cui la Storia, quell'orco che, ove fiuta carne umana riconosce la sua preda, non può evitare di tornare prepotentemente alla nostra memoria ogni ora, ogni singolo minuto... L'11 settembre è proprio uno di questi giorni che, volenti o nolenti, dovremo per sempre ricordare.
Tempo di lettura: 6 minuti

Ci sono giorni che, anche volendo, non si possono dimenticare e rimuovere dalla nostra memoria. Ci sono giorni in cui la Storia, quell’orco che, ove fiuta carne umana riconosce la sua preda, non può evitare di tornare prepotentemente alla nostra memoria ogni ora, ogni singolo minuto… L’11 settembre è proprio uno di questi giorni che, volenti o nolenti, dovremo per sempre ricordare.

11 settembre: una data ricorrente nella storia…

Quando si pensa alla giornata odierna, tutti rivedono nella propria mente solamente quelle disastrose immagini dell’attentato alle Torri Gemelle e al Pentagono statunitense. Ogni media, ogni sito internet e canale tv ricorda con tragicità assoluta tale azione terroristica, la quale non coinvolge solo ed unicamente il popolo americano, ma tutto l’Occidente. Tuttavia l’11 settembre per alcuni non è solo quel giorno triste e nefasto della sconfitta occidentale contro i terroristi islamici. Spesso infatti, la storia sa riservarci avvenimenti inediti, sconosciuti ai più, in una stessa ed unica data. Ci sembra il caso quindi, in questa giornata indimenticabile, di dare la giusta importanza a tutti gli avvenimenti verificatisi l’11 settembre nella storia dell’uomo, sperando di non averne dimenticati troppi…

Teutoburgo

11/09/9: Si conclude, dopo tre estenuanti giorni di combattimento, la famosa battaglia nella foresta di Teutoburgo, una delle più gravi sconfitte subite dai Romani, che bloccò il loro tentativo di espansione in Germania. Secondo le fonti le legioni di Publio Quintilio Varo si trovavano nel cosiddetto Saltus Teutoburgensis, una foresta montuosa della Bassa Sassonia, oggi chiamata “della Lippe”. I principali nemici dei romani, i Cherusci, che alcuni anni prima avevano subìto gravi sconfitte da parte dell’imperatore Tiberio, si erano stabiliti in quella zona, occupando entrambe le sponde del fiume Weser. I germani avevano alcuni vantaggi di non poco conto: conoscevano perfettamente la foresta, avevano lance e spade molto lunghe, disponevano di alcune unità di cavalleria. Varo comandava una forza di oltre 20.000 uomini, militari di professione ben addestrati ed equipaggiati, decisamente superiori, sulla carta, ai 15.000 cherusci, cui si aggiunsero alcune migliaia di marsi e catti. [1] Vicini a Varo erano Segeste ed Arminio, quest’ultimo poi rivelatosi traditore della patria, si vendette ai Cherusci, essendo di nascita germanica, precisamente proprio di Weser. Fu una tragedia immane!

I germanici attaccarono da ogni lato le file dei romani che attraversavano la foresta, dando il via ad un combattimento impari ed estremamente violento. Dopo tre giorni la maggior parte dei romani perirono e quella fu la fine dell’avanzata in Germania. Oggi, probabilmente, senza questa sconfitta l’Impero Romano avrebbe forse espanso i suoi confini a nord, in quelle terre impenetrabili dei barbari.

La cacciata dei moriscos

11/09/1609: Viene annunciata l’espulsione, in Spagna, di tutti i musulmani non convertiti alla fede cattolica. La terribile inquisizione spagnola, un’istituzione voluta fortemente da Ferdinando d’Aragona circa un secolo prima, entrerà nel suo periodo più fiorente.

Ferdinando stesso considerava la religione uno strumento di controllo e di repressione dei sudditi.

Alcuni rapporti di grandi stragi sono riportati da storici come Will Durant che, nel suo “The Reformation” (1957), cita Juan Antonio Llorente, Segretario Generale dell’Inquisizione dal 1789 al 1801, il quale stima l’esecuzione di 31.912 persone nel periodo 1480-1808 [2]

La Battaglia di Vienna

11/09/1683: Termina la Battaglia di Vienna, assediata da tempo dall’esercito Ottomano e liberata dall’arrivo di contingenti polacchi, inviati dal Re Giovanni Sobieski di Polonia. Fu una vittoria estenuante, perché arrivata all’ultimo, quando ormai le speranze degli austriaci stavano terminando. L’assedio di Vienna, durato dal 14 luglio, fu uno degli eventi decisivi del XVII secolo in Europa. Esso segna la massima espansione dell’Impero Ottomano, sotto la guida di Kara Mustafa e il declino delle potenze occidentali, in primis dell’Impero Austro-Tedesco. Fu una giornata memorabile per la sconfitta turca-ottomana, maturata, come detto prima, grazie all’aiuto militare dei Polacchi. Essi, guidati personalmente dal proprio Re, scesero in campo con circa 30.000 unità, affiancati poi da altri contingenti minori di stati europei, come 19.000 franconi, svevi e bavaresi e 9000 sassoni. L’esercito imperiale contava invece solo 10.000 difensori, circa 9.000 cittadini e 310 cannoni. Un numero ben più frammentato e minore delle forze ottomane, stimate in circa 140-160.000 unità. La storia racconta che i Polacchi, principalmente un loro reparto, gli Ussari, nel tardo pomeriggio dell’11 settembre, dopo aver seguito dalla collina l’andamento dello scontro 4 corpi di cavalleria (1 tedesca e 3 polacche), scesero all’attacco a passo di carica. L’attacco fu condotto da Sobieski in persona e dai suoi 3000 Ussari. La carica sbaragliò definitivamente l’esercito turco, mentre gli assediati uscirono dalle mura a raggiungere i rinforzi che già inseguivano gli ottomani in rotta. Il cronista turco Mehmed, der Silihdar così commentò l’arrivo dell’armata del Sobieski [3]

« Gli infedeli spuntarono sui pendii con le loro divisioni come nuvole di un temporale, ricoperti di un metallo blu. Arrivavano con un’ala di fronte ai valacchi e moldavi addossati ad una riva del Danubio e con l’altra ala fino all’estremità delle divisioni tartare, coprivano il monte ed il piano formando un fronte di combattimento simile ad una falce. Era come se si riversasse un torrente di nera pece che soffoca e brucia tutto ciò che gli si para innanzi. »
(Mehmed, der Silihdar, così da Richard F. Kreutel, Karamustapha vor Wien. Das türkische Tagebuch der Belagerung, (Graz 1955)

Mussolini

11/09/1926: Fallito tentativo di assassinio di Benito Mussolini da parte dell’anarchico Gino Lucetti, giunto dalla Francia. Lucetti, tenterà di lanciare una bomba contro l’automobile del Duce che rimarrà però miracolosamente illeso. La notizia dell’attentato alla vita sacra del Duce produrrà enorme sdegno e sgomento in tutta Italia, così come all’estero. Si tratterà del secondo tentativo di omicidio ad una delle figure più importanti di quegli anni.

Eccidio di Nola

11/09/1943: Eccidio di Nola da parte delle truppe tedesche cf. Divisione Goering. Uno dei primi episodi di stragi naziste in Italia. L’armata Kesselring decise di convogliare tutte le forze disponibili verso la città di Salerno, in modo da organizzare al meglio la difesa. Il 10 settembre due tedeschi alla guida di una motocicletta tentarono di disarmare i soldati italiani e al loro rifiuto decisero di aprire il fuoco. I soldati italiani risposero al fuoco. Fu l’inizio della fine. Morirono 17 soldati italiani.

Golpe cileno

11/09/1973: Un golpe militare di Augusto Pinochet rovescia il governo cileno, il presidente Salvador Allende muore durante le ultime fasi di assalto al palazzo presidenziale. Quando Allende salì al potere nel 1970, la società cilena era già afflitta da difficoltà economiche. Durante il suo incarico, Salvador Allende perseguì una politica che egli chiamava “La vía cilena al socialismo”. Fu avviato un programma di riforma in ambito agrario, con la concessione di crediti bancari ai contadini per acquistare le loro terre, salariale e di nazionalizzazione di alcuni settori e industrie, come quella del rame. Molto spesso, il Presidente ripeteva: “il rame è il pan del Cile, perché dobbiamo lasciarcelo rubare?“. La riserva mineraria più importante del Paese, in quel periodo, produceva il 20% del fabbisogno mondiale. Tutta la produzione era in mano, però, alle multinazionali straniere che, tra il 1965 e 1970, avevano ottenuto profitti per quasi 600 milioni di dollari.  [4] Nel primo anno del mandato di Allende i risultati furono senza ombra di dubbio favorevoli: 12% di crescita industriale e 8,6% di incremento del PIL, accompagnati da un considerevole declino dell’inflazione. Fu però sempre più forte il convincimento della destra che la “Via cilena al socialismo” era un tentativo di mettere il Cile sullo stesso binario di Cuba ed inoltre le multinazionali statunitensi volevano tornare a controllare l’economia cilena, sottrattagli da Allende e dal suo piano di nazionalizzazione.

Così il governo americano si rivolse alla CIA [5] e boicottò letteralmente l’economia del Cile, facendola sprofondare in un’enorme crisi, con scioperi pilotati e rivolte cittadine. Gli Stati Uniti non potevano infatti permettersi di perdere la loro “sfera d’influenza” in uno stato americano così vicino come il Cile. Dopo un periodo di scioperi e rivolte il generale Pinochet, alla guida dell’esercito, prese il potere con un colpo di Stato l’11 settembre 1973, cingendo d’assedio il Palazzo Presidenziale, attaccandolo via terra e bombardandolo con dei caccia Hawker Hunter di fabbricazione britannica. Allende morì nel corso dell’attacco. [6] Morì così anche la democrazia in Sud-America che, grazie agli aiuti e ai sabotaggi statunitensi, sarà teatro di dittature e stermini, oggi dimenticati e sotterrati dalla stampa nazionale.

L’inizio della fine del Muro

11/09/1989: Ungheria; in seguito al Picnic Paneuropeo dell’agosto precedente, la Cortina di ferro viene aperta ed inizia l’esodo di tedeschi della DDR in Occidente. Sarà l’inizio del processo che porterà la rottura del Muro di Berlino il 9 novembre dello stesso anno e la “fine” (si fa per dire) della Guerra Fredda.

Scozia… per concludere

11/09/1997: La Scozia vota per ristabilire il proprio Parlamento, dopo 290 anni di unione con l’Inghilterra e nel 700º anniversario della Battaglia di Stirling Bridge.

Questi e molti altri episodi, rappresentano “l’altro volto dell’11 settembre”, quello che non troverete mai sui libri di scuola, sulle riviste e giornali in edicola e sui telegiornali di stato…



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