Nella seconda metà dell’800, l’Italia, divenuta il Regno d’Italia, costituiva una realtà molto difficile, con diversità e lacerazioni al proprio interno.
Vi erano differenze abissali tra il nord e il sud e la gente abitualmente parlava di “due Italie distinte”: si era convinti che esistessero due civiltà opposte e incapaci di fondersi. In questo mare di diversità, l’Italia meridionale si trovava dinanzi a un problema molto preoccupante in via di espansione: il problema del brigantaggio!
I briganti, che in generale operavano in bande, dimoravano sui monti del Mezzogiorno e intorno agli anni ’60 divennero più numerosi e più potenti; alcuni affiliati erano molto giovani e tra di essi vi erano anche diverse donne. Queste bande nacquero a causa della povertà e per le difficili condizioni sociali di quei luoghi; i briganti cominciarono a rapinare, a uccidere e a estorcere le proprietà ai ricchi a partire dall’estate del 1861.
Si ritiene che il banditismo sia sorto come forma di protesta da parte degli agricoltori, i quali con il cambiamento del governo non godettero di alcun beneficio; infatti, quest’ultimo vendette all’asta le terre e aumentò le tasse e per questo, oltre che per paura, i contadini sostennero i briganti.
Il brigantaggio fu fomentato anche da ufficiali e militari rimasti fedeli alla dinastia dei Borboni, i quali guidavano i movimenti dei fuorilegge e avevano paura di perdere il proprio rango nella società; inoltre c’erano i ricchi proprietari terrieri che davano man forte ai banditi anche perché avevano timore di loro! Se i proprietari di terre erano davvero così ricchi, forse avrebbero potuto disporre di un esercito personale per proteggersi dai briganti.
Dopo diverse vicende, dovette scendere in campo l’esercito reale, che aveva a capo il generale Enrico Cialdini (1811-1892) duca di Gaeta; in quel conflitto, che fu molto violento, visto che i briganti erano arrivati a formare un vero e proprio popolo, si videro impegnati oltre centoventimila soldati. Nel 1863 fu approvato lo stato d’assedio per la repressione del brigantaggio dal deputato e avvocato aquilano Giuseppe Pica (1813-1887) e le avanzate dei briganti furono sedate dall’intervento militare. Il brigantaggio, sorto a causa del malcontento della popolazione, si sarebbe potuto evitare? Fu davvero così difficile per il governo post-unitario stare accanto ai cittadini per soddisfarne i bisogni?
Il medico Luigi Carlo Farini (1812-1866) era solito affermare che l’annessione del Mezzogiorno sarebbe stata “la cancrena del rimanente Stato”. Se il Mezzogiorno era una cancrena, cos’era invece un governo lontano dai bisogni di un cittadino? A ben pensarci, anche l’Italia di oggi è corrosa dalla criminalità e non solo al sud. Quindi era e continua a essere sbagliato parlare del Meridione come unica fonte del male del nostro paese.