Persistono ancora molti dubbi sul vero motivo riguardante lo sgancio delle due bombe. Eppure, purtroppo, poche persone oggi si interrogano sulle vere e più profonde cause dell’accaduto e la verità generale risulta essere la seguente: Hiroshima era una grande città militare, il secondo quartier generale dell’esercito a cui faceva capo l’intero sistema difensivo del Giappone meridionale nonché grande centro per le comunicazioni, per lo stoccaggio delle merci e punto di smistamento delle truppe. Inoltre il Giappone era da sempre restio alla capitolazione e questo atto doveva creare le condizioni di una resa totale ed incondizionata. La strategia era completa e studiata nei minimi dettagli: in quei giorni di agosto il meteo era variabile, il Giappone meridionale coperto di nubi e ottimo per infiltrarsi con grandi velivoli senza essere scoperti. Ecco perché le bombe, secondo una più generale visione storica dell’accaduto, dovevano essere sganciate…
Eppure qualcosa non quadra: il Giappone (al contrario di quanto si pensa) era ormai prossimo alla resa, la guerra mondiale stava finendo ormai ovunque. Verso l’agosto del 1945, la Marina Imperiale Giapponese aveva praticamente cessato di esistere, ed era imminente un’invasione alleata del Giappone. La flotta americana aveva annientato quella giapponese nella famosa Battaglia delle Marianne nel 1944. L’azione fu un disastro per la forza giapponese che perse quasi tutti i suoi aerei imbarcati su portaerei e un terzo delle portaerei impegnate nella battaglia. Inoltre, il colpo di grazia degli USA avvenne durante la Battaglia di Iwo Jima, tra il febbraio ed il marzo del 1945, quando, insieme a Okinawa, Iwo Jima rappresentava uno scudo avanzato per le isole metropolitane dell’Impero giapponese che potevano essere coinvolte in uno sbarco degli Alleati. [Samuel Eliot Morison, Victory in the Pacific, 1945, History of United States Naval Operations in World War II, vol. 14, Champaign, University of Illinois Press, 2002].
Quindi, mentre pubblicamente affermavano la loro intenzione di continuare a combattere fino alla fine, i capi del Giappone nel Supremo Consiglio di Guerra, cioè i “Sei Grandi”, stavano rivolgendo segretamente suppliche all’Unione Sovietica perché mediasse la pace a condizioni favorevoli per i giapponesi. I sovietici, nel frattempo, si stavano preparando ad attaccare i giapponesi, per rispettare la promessa da loro fatta agli americani e ai britannici alla Conferenza di Jalta.
C’era davvero bisogno di sganciare le due bombe atomiche, pur non conoscendo al 100% i loro effetti (immediati e futuri) sulla popolazione? Ricerchiamo le cause più profonde:
“Perché allora la bomba fu impiegata? C’erano altri impellenti motivi dietro l’istintivo desiderio di far cessare quanto prima le perdite di vite americane e inglesi? Due ragioni in realtà, sono venute alla luce. Una è rivelata dallo stesso Churchill nel resoconto del colloquio da lui avuto con Truman il 18 luglio dopo il successo dell’esperimento atomico e dei pensieri che subito vennero in mente. Dice tra l’altro Churchill “..non avremmo avuto bisogno dei russi. la fine della guerra giapponese non dipendeva più dall’immissione delle loro armate.. Noi non avevamo bisogno di chieder loro favori. Pochi giorni dopo mandai a Eden questo promemoria”. E’ chiarissimo che gli Stati Uniti non desiderano attualmente una partecipazione russa alla guerra contro il Giappone”. La richiesta avanzata da Stalin a Postdam di partecipare all’occupazione del Giappone era molto imbarazzante, e il governo americano era ansioso di trovare un modo per evitare che ciò accadesse. La bomba atomica poteva aiutare a risolvere il problema. L’entrata in guerra dei russi contro il Giappone era prevista per il 6 agosto, due giorni prima. La seconda ragione del precipitoso impiego della bomba a Hiroshima e a Nagasaki fu rivelata dall’ammiraglio Leahy: “Gli scienziati e altri volevano fare questa prova perché alla realizzazione della bomba erano stte devolute somme immense: 2 miliardi di dollari”. [B.H.Liddel Hart]
Ma non finisce qui. La colpa di tale gesto, come possiamo notare dalle precedenti affermazioni di Churchill, non fu “totalmente” del presidente americano: Truman. Il neo Presidente degli USA, purtroppo non ne azzeccava una. Celebre è infatti il suo passo indietro, quasi un sintomo di svenimento, alla scoperta della morte di Roosevelt e, quindi, del suo imminente nuovo incarico di governo. Egli era infatti vicepresidente, un ruolo scomodo, che nessuno voleva ricoprire, burocratico e stancante, senza pretese. Fu un caso che Truman ottenne il posto, convinto com’era di aver chiuso la sua carriera politica in veste di senatore del Partito Democratico. A sorpresa i dirigenti del partito decisero di affiancarlo come vicepresidente a Roosevelt, preferendolo a Henry Wallace, giudicato troppo radicale, in un momento tanto critico per le sorti del mondo. Truman era incapace di decidere, totalmente sottomesso ai suoi consiglieri di stato, viscidi, insensibili e attratti solo dai soldi e dalla fama politica. Essi infatti cercano di rendere Truman un vero e proprio burattino politico… e ci riescono! (Tale strategia fallì miseramente con Roosevelt). Insomma, l’uomo più forte dell’epoca, l’unico in grado di porre fine a suo piacimento alla più grande guerra di tutti i tempi era divenuto (con la morte di Roosevelt) il burattino dei consiglieri di partito e dello stesso Churchill. Da qui la spinta politica, sempre più frequente, di condurre gli esperimenti della bomba atomica nei deserti americani del Nevada, nonché la chiusura politica con l’Urss e con Stalin (il quale aveva un ottimo rapporto con il più simpatico e meno sottomesso Roosevelt) e, per concludere, la decisione finale di bombardare Hiroshima e Nagasaki.
Purtroppo la storia non è spesso come ce la fanno studiare a scuola né tantomeno semplice da capire, ma da queste poche righe possiamo capire come la decisione dello sgancio delle due bombe e lo sconvolgimento del popolo giapponese:
- Non fossero dipese dal presidente USA Truman ma dai suoi consiglieri e sopratttutto da Churchill,
- Fossero servite ad eliminare contatti con i Sovietici per una scomoda guerra in oriente, per evitare di spendere soldi in un’ennesima campagna o di “indebitarsi” in senso lato nei confronti dei russi,
- Fossero dettate dal fatto che gli esperimenti condotti dovessero essere messi in pratica prima o poi, vista l’enorme spesa di soldi pubblici per ottenere nuovamente un vasto consenso popolare alla fine della guerra.
E, giustamente, alla domanda: “Secondo voi gli USA devono presentare scuse ufficiali alle vittime dei bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki nel 1945?” Il 61% dei giapponesi ha risposto dicendo di si, mentre solo l’11% ritiene che chiedere scusa non sia obbligatorio.Ma una domanda ancora più sconvolgente assale la mente: “Anche questo episodio storico cadrà nel dimenticatoio prima o poi?” A risponderci sono soprattutto i più giovani a cui è stata rivolta la domanda iniziale. Il 40% (circa la metà) degli intervistati da 18 a 24 anni non ha infatti saputo rispondere… [Storia in Rete]. La democrazia, la più grande e solida base statunitense, è stata esportata in modo eccellente e un giorno di questo fatto storico resteranno solamente favole e leggende…