Capodanno: curiosità e cenni storici

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Essendo questo un sito che tratta prevalentemente di temi storici, abbiamo il piacere di riportarvi qualche curiosità sulla festa probabilmente più grande e sentita di tutto l’anno.

La scelta di considerare il 1° gennaio quale primo giorno dell’anno, consegue all’introduzione del calendario giuliano promulgato da Giulio Cesare nel 46 a.C. Prima di tale data, il primo giorno dell’anno veniva considerato l’1 marzo.

Nel Medioevo, molti paesi europei usavano il calendario giuliano, ma vi era un’ampia varietà di date che indicavano il momento iniziale dell’anno. Ad esempio, dal XII secolo fino al 1752 in Inghilterra e in Irlanda il capodanno si celebrava il 25 marzo; mentre in Spagna fino all’inizio del Seicento il cambio dell’anno era il 25 dicembre, giorno della Natività. Tali diversità continuarono anche in seguito, quando venne adottato il calendario gregoriano. Appena nel 1691 Papa Innocenzo XII stabilì che l’anno dovesse incominciare il 1° gennaio.

Occorre aggiungere però, che nel corso degli anni, svariati regimi politici fecero delle modifiche al calendario di più o meno lunga durata. L’esempio che ci riguarda più da vicino lo riscontriamo durante il periodo fascista in Italia, quando il regime istituì il 28 ottobre, anniversario della marcia su Roma come proprio capodanno, contando come anno I° dell’era fascista il periodo tra il 28 ottobre 1922 e il 27 ottobre 1923.

Ogni paese, in occasione di questo evento, possiede diverse tradizioni e diverse usanze. Qui da noi in Italia ad esempio, si tende ad usare molti rituali scaramantici, come la biancheria rossa o il lancio di oggetti vecchi dalla finestra. Ma non si possono dimenticare le lenticchie per cena, come auspicio di ricchezza per l’anno nuovo o il bacio sotto al vischio,come segno di fortuna.

In Spagna c’è l’usanza di mangiare dodici chicchi d’uva a mezzanotte ad esempio; mentre in Ecuador e Perù c’è il di certo particolare rituale di esibire manichini di carta pesta (spesso raffiguranti personaggi famosi) riempiti di petardi, fuori dalle proprie abitazioni, così da farli esplodere allo scoccare della mezzanotte. In Russia invece sono più sobri e dopo il dodicesimo rintocco, si aprono le porte di casa per far entrare metaforicamente l’anno nuovo.

Urge dire che non in tutti i paesi si festeggia oggi il capodanno, difatti, in Cina, Giappone, Corea, Nepal, Bhutan e Mongolia si festeggia in occasione del novilunio, ovvero tra il 21 gennaio e il 19 febbraio; mentre in Iran coincide con l’equinozio primaverile, cioè il 21 Marzo. Qui abbiamo riportato questi esempi, ma ce ne sono moltissimi di altri paesi che festeggiano in differenti date, come ad esempio alcune chiese ortodosse che festeggiano il nostro 14 gennaio ( esse seguono il calendario giuliano anziché quello gregoriano).

Insomma, come si dice sempre, paese che vai tradizioni che trovi. Mai come in questa occasione tale frase è più azzeccata. Date, abitudini, rituali e significati variegati… il capodanno è come l’arcobaleno, pieno di colori differenti… così come il mondo. Peccato soltanto che ad ogni anno nuovo, non cambino alcune vecchie abitudini, come quella di dimenticarsi di quanto sia bello e magico l’arcobaleno. Esso dovrebbe essere soltanto ammirato ed apprezzato, non combattuto con il bianco e con il nero.

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Il mondo non è in bianco e nero, bensì a colori. Proviamo a ricordarcelo. Buon anno nuovo a tutti!


Fonti:
Web

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