Villa Baviera, nota anche come Colonia Dignidad, è un villaggio cileno posto a 35 km a sud-est di Parral, provincia di Linares, situata nella regione del Maule, sulla sponda settentrionale del fiume Perquilauquèn (Cile). Venne fondato da un gruppo di immigrati tedeschi guidati da Paul Schafer nel 1961.
Nel suo momento “d’oro”, Villa Baviera ospitava circa 300 residenti tra cileni e tedeschi, distribuiti su una superficie di 137 chilometri quadrati. Questo caro e tranquillo villaggio era circondato da una barriera elettrificata con torri d’osservazione e proiettori di ricerca, inoltre, veniva difeso con armi di vario genere, tra cui, dulcis in fundo, un carro armato.
Durante la dittatura militare di Augusto Pinochet la colonia servì come centro di tortura. TV, radio e giornali erano assolutamente proibiti e i trasgressori subivano un processo di fronte all’intera comunità, mediante pene corporali. Il condannato veniva inoltre privato del cibo e in casi di recidiva subiva trattamenti con psicofarmaci per inibirne la volontà. Molto frequente, ahimè, era la pratica dell’elettroshock, e a causa di ciò molto prigionieri morirono e furono sepolti in fosse comuni.
Il legame con il dittatore Pinochet fu molto stretto, e a tal proposito vennero testati gli effetti del gas letale Sarin che la DINA voleva usare contro gli oppositori del regime. Nel 1973, Colonia Dignidad prese parte all’Operazione Condor, organizzata dalla CIA, in complicità di alcune dittature sudamericane: l’Argentina di Videla, il Paraguay di Stroessner e ovviamente il Cile di Pinochet. Tale operazione era volta a contrastare attività comuniste con ogni mezzo, compresi rapimenti, torture, omicidi e colpi di stato.
Paul Schafer era il capo supremo di questa colonia degli orrori, nella quale i bambini venivano separati dai genitori e le relazioni tra uomo e donna erano assolutamente proibite. I residenti dovevano lavorare duramente ed erano obbligati ad indossare vestiti di foggia bavarese, cantando canzoni rigorosamente in tedesco. Il sesso, come si può facilmente intuire era rigorosamente proibito, tanto che, alcuni residenti venivano costretti a prendere farmaci volti a ridurre drasticamente il desiderio.
Schafer, nel 1997 lasciò il Cile, perseguito dalle autorità con l’accusa di aver molestato 26 bambini della colonia. Nel marzo 2005 fu arrestato in Argentina e estradato in Cile.
Oggi, Villa Baviera esiste ancora ma i leader dichiarano che vi sono stati apportati molti cambiamenti. L’attuale leader, Peter Muller, sta cercando di modernizzare la Colonia, permettendo ai residenti di lasciarla per andare a studiare all’Università. Inoltre, dal 2007, Colonia Dignidad si è aperta al pubblico e si presenta come un complesso turistico. Nel villaggio si producono vari prodotti agricoli, come ad esempio una birra artigianale, pane di diverso tipo, miele, formaggio prodotto dal latte locale , carne e insaccati e biscotti. Tutto ciò con il marchio di Villa Baviera. Insomma, si può affermare che si tratta ormai di una specie di società per azioni in cui i soci sono i suoi 140 abitanti.
Comunque, questo paesaggio che si presenta idilliaco dinnanzi agli sguardi curiosi e intrigati dei turisti, rimane ancora recintato.
Un’altra pagina di storia dimenticata, purtroppo drammatica come tante, da conoscere e non scordare, perché ahimè, l’uomo è capace anche di questo, avendolo dimostrato innumerevoli volte. Da rammentare per non ripetere, riscrivere la storia serve soprattutto a questo.
Di: RLS Staff
Fonti:
Marco Consoli, “Colonia indegnità”, Focus storia, n. 119, settembre 2016
Peter Levenda, Satana e la svastica, Oscar Mondadori, 2011