Matrimoni reali inglesi: un romanticismo senza tempo

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Ebbene sì, anche il principe Harry è convolato a nozze!

Qualche riflessione in merito è d’obbligo. Innanzitutto, il nome del caro pupillo inglese è Henry Charles Albert David Mountbatten-Windsor e non è propriamente un principe, bensì il duca di Sussex. Da oggi, 19 maggio 2018, ha assunto anche il titolo di Conte di Doumbarton. Questo titolo fu creato solo nel 1675 per Lord George Douglas, fratello minore del primo conte di Selkirk. Stamane, il Duca di Sussex, nato a Londra il 15 settembre 1984, è convolato a nozze e la regina Elisabetta II gli ha conferito questo titolo. La promessa sposa e già consorte Meghan Markle, divorziata dal primo marito Trevor Engelson. Ex modella, ex attrice, da oggi la possiamo chiamare Principessa del Regno Unito per matrimonio. Vanta, da oggi, altri titoli nobiliari: Duchessa di Sussex, Contessa di Doumbarton e Baronessa di Kirkeel.

Secondo la storia delle casate reali inglesi, la consorte dell’erede prende tre titoli: duchessa, contessa e baronessa, titoli nobiliari messi ora in ordine decrescente. Questo avviene perché all’interno della famiglia reale sono molto più importanti i primi consorti e i figli al fronte di altri personaggi o lord esterni. Ma è storia nota. 
Il matrimonio ha fatto scalpore a causa delle ingenti spese e delle grandi cifre che si sono potute rilevare – e sembrava costoso, all’epoca, il matrimonio della Regina Victoria! 
Il numero degli invitati è di 600 ospiti; 2.640 persone invitate a prendere parte alla cerimonia ma non al banchetto regale offerto per pranzo dalla Regina Elisabetta II e che quindi dovranno portarsi il pranzo al sacco; 200 ospiti per la cena offerta dal Principe Carlo; un costo di circa duemila euro a portata; un costo complessivo di due milioni per il ricevimento e le nozze, che sommati ai 34 milioni investiti per la sicurezza fanno salire la cifra a 36 milioni (sempre in euro); circa 100.000 persone che assisteranno all’evento ed infine, per la costruzione della miniatura del castello di Windsor, 60.000 mattoncini. Se non è un matrimonio da favola, sicuramente è uno sposalizio all’insegna dell’opulenza e dei gossip.
Volete un po’ di orari di arrivi (secondo l’ora italiana, ovviamente)? Dunque, alle 12.37 cominciano ad arrivare i due eredi al trono, Henry e William. Alle 12.38 entrano alla St. George Chapel di Windsor, dove si terranno poi le nozze. Alle 12.47 parte l’auto della sposa, che arriva alle 13.00 in punto, con una quarantina di minuti di ritardo rispetto all’ora prefissata (ore 12.20). Prima della sposa entra la Regina, alle ore 12.58 in un completo color verde limone, assolutamente appariscente. I paggetti e le damigelle d’onore sono bimbi, tra i quali anche i figli di Catherine Middleton, la futura cognata, moglie del principe William.

Ma vediamo un po’ com’era stato il celeberrimo matrimonio della Regina Victoria. Dunque, lei si sposò che aveva già lo scettro in mano e quindi il potere per regnare. Il matrimonio, sebbene fosse combinato a scopo politico dallo zio Leopold della dinastia dei Coburgo, avvenne per amore reciproco dei due promessi. Il principe Albert di Sassonia-Coburgo-Gotha fu infatti ammaliato dalla bellezza della giovane regina e la loro intesa fu rapida e ancor di più la stima e l’amore reciproco che provavano l’un per l’altra, tanto che dopo la sua morte, la Regina prese le distanze dagli altri uomini, ancora legata al marito, per il quale ogni mattina – seppur defunto – faceva preparare dal valletto gli abiti da indossare, come se fosse ancora in vita. Smise questo rito solo alla propria morte: era troppo legata sentimentalmente al Principe Albert per riuscire a porre fine a una, forse anche un po’ morbosa, nuova routine.

La cerimonia ebbe costi più contenuti rispetto agli attuali pupilli d’Inghilterra, in quanto in quel momento storico – era il 1840 – c’erano ingenti problemi economici a cui far fronte. Lei stessa lanciò la moda dell’abito bianco per le nozze: mai nessuno prima lo aveva pensato e realizzato: troppo complicato da tenere pulito e difficilissimo da lavare in seguito. L’abito fu confezionato adoperando metri di satin (raso) e accompagnato ad un velo di pizzo Honiton (costosissimo!) , adoperato anche per maniche e scollatura. d’altra parte, era pur sempre la Regina! Si legge che arrivò con uno stuolo di damigelle al seguito, vestite e agghindate per le nozze, tra le quali le sue quattro dame di compagnia, scelte accuratamente grazie ai consigli di Lord Melbourne – visconte – e Sir Robert Peel: dovevano essere in parte della fazione dei tories e in parte dei whigs, onde assicurare l’imparzialità della Regina dal punto di vista politico. Ella non doveva infatti mostrare inclinazioni politiche, così come ora, le mogli dei principi Henry e William hanno il divieto di esporre le proprie idee politiche pubblicamente. 
Si può dire che il suo seguito fu carico di matrimoni avvenuti per amore e non solo per etichetta: si vedano Elizabeth Bowes-Lion e il Principe Alberto (re Giorgio VI); Elisabetta II e Filippo di Mountbatten; Anna e Mark Phillips; Carlo e Lady Diana; Sarah Ferguson e Andrea; il Principe William e Catherine Middleton. 
Se in questa epoca storica abbiamo dubbi in merito al romanticismo, è sufficiente leggere qualche gossip tra i reali delle ultime casate europee per ricredersi. 
Un po’ di cronaca, un po’ di storia e un po’ di giornali mostrano che il 1840 non è poi così lontano dal 2018. 

Di: Anna Maria Vantini.

Fonti:

Deborah Chadler, Learning to weave, Interwave Press, 1995
Jacques Chastenet, La vita quotidiana in Inghilterra ai tempi della regina Vittoria, BUR Rizzoli, Milano, 2017

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