A livello politico sono sempre due i partiti maggioritari che si scontrano alle elezioni; nelle cabine elettorali si sceglie sempre o Partito Comunista o Democrazia Cristiana, lasciando davvero poco spazio di presentazione ad altri gruppi politici. Tedeschi, noto editore di Firenze, è economista e specializzato in enigmistica; la sua prima fortuna infatti parte proprio da questa sua passione personale, che lo porta a fondare la N.E.T. – Nuova Enigimistica Tascabile.

Il 1953 è anno di elezioni e, insieme a Cavallini, decide quindi di presentarsi con il loro bizzarro partito, un partito che ascoltasse ed esaudisse davvero i desideri più comuni delle persone, che ancora pativa quotidianamente i sofferenti strascichi del conflitto mondiale. Nasce da questa volontà il Partito Nettista Italiano, evidentemente vicino al primo partito antipolitico, quello dell’Uomo Qualunque – fondato dal commediografo Giannini nel 1944 e ricordato ancora oggi per aver dato alla luce al termine Qualunquismo.
Il programma politico del PNI era davvero curioso e originale:
1. Svaghi, poco lavoro e molto guadagno per tutti. Le macchine devono sostituire l’uomo nella sofferenza del lavoro. La caratteristica della specie umana e’ l’intelligenza ed e’ sfruttando questa che deve campare.
2. Assistenza medica e medicine (comprese le specialità ) gratuite per tutti.
3. Tre mesi di villeggiatura assicurati ad ogni cittadino.
4. Grammi 450 di bistecca a testa assicurati giornalmente al popolo, frutta dolce e caffè. (È l’ora di finirla con le limitazioni!).
5. Massimo incremento a tutti i giochi: arti, letteratura, musica e ballo. La vita è così corta e ne sappiamo così poco della sua consistenza e del suo scopo, che la cosa più seria della vita è il giuoco.
6. Continue tombole e lotterie rallegreranno i cittadini dello stato universale.
7. Compagnie di varietà e pagliacci di stato saranno sommamente onorati e ricompensati nella Repubblica Universale. È l’ora di finirla coi sacrifici e le missioni da compiere! Cerchiamo di ridere e di stare in buona salute.
8. Abolizione di tutte le tasse.
9. Referendum estesi a tutti i cittadini che decideranno volta per volta delle più importanti questioni locali ed universali al posto degli antiquati e sorpassati Parlamenti. Macchine statistiche, cervelli elettronici, faranno funzionare gli ingranaggi della scientifica repubblica universale. Gli attuali impiegati dello stato verranno inviati tutti in pensione ed in villeggiatura con stipendio doppio.
10. Gli orari scolastici saranno ridotti a 30 ore l’anno. Enigmistica N.E.T., radio, televisione, cinema e spettacoli vari istruiranno il popolo sovrano e Nettista.
11. Saranno tenute nel massimo onore le religioni esistenti e verranno erette nuove chiese con intendimenti artistici e mistici. Sacerdoti di ogni religione riceveranno equi stipendi che li toglieranno dalla indigenza.
12. Abolizione delle prigioni. Quando tutti avranno 450 gr. di carne assicurata non avranno bisogno di rubare ed ammazzare. Se vi sara’ qualche eccezione lo cureremo negli ospedali. Dobbiamo sollevare l’umanita’ dalla paura della guerra e della reclusione.
Utopistico e canzonatorio, il PNI prometteva carne in abbondanza, servizi essenziali, partecipazione politica attiva, insomma tutto quello che sicuramente mancava agli italiani e alle istituzioni ancora nell’immediato dopoguerra. Mancanze che i cittadini affrontavano ogni giorno, anche sulla propria tavola: il quarto punto del programma affronta infatti la spinosa questione della carne, bene praticamente assente dalla dieta quotidiana degli italiani. Quest’ultimo argomento divenne il cavallo di battaglia del partito che iniziò anche ad essere anche chiamato “Partito della Bistecca”, coadiuvato anche dal simbolo dello stesso che raffigurava una vitella.
Questo ha determinato il successo fulmineo del PNI che alle elezioni politiche del 7 giugno 1953 riscuote ben 4305 voti, tutti validi. Non tanti, ma sicuramente sufficienti per far emergere un sentimento antipolitico in quei votanti, che, consci o non consci del carattere ironico del partito stesso, hanno espresso i loro risentimenti politici. L’esperienza del PNI si concluse comunque rapidamente e senza lasciare “danni” evidenti al sistema politico bipartitico, ma aprì comunque la strada ai movimenti antipolitici che hanno e che stanno attraversando la storia della nostra nazione.
A questo link http://senato.archivioluce.it/senato-luce/scheda/video/IL5000026129/2/Il-partito-della-bistecca.html è possibile visionare un cinegiornale del 17/04/1953 in cui Corrado Tedeschi spiega al pubblico i punti portanti del programma politico del Partito della Bistecca.
Di: Simona Amadori
Fonti:
Antonio Cardini, Tempi di ferro. «Il Mondo» e l’Italia del dopoguerra, Milano, Il Mulino, 1992
Mario Cervi, Indro Montanelli, L’Italia del Miracolo – 14 luglio 1948 – 19 agosto 1954, in La storia d’Italia, Milano, Rizzoli Editore, 2002
Filippo Ceccarelli, Lo stomaco della Repubblica – Cibo e potere in Italia dal 1945 al 2000, Milano, Longanesi, 2000