Maometto sposò davvero una bambina?

muslim black man praying at home
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Un tempo erano le voci di corridoio nei paesi o nei quartieri delle grandi città, successivamente vennero divulgate più facilmente le celebri “catene di Sant’Antonio” sui primi cellulari attraverso l’uso di sms, poi si sono evolute nelle e-mail virali nei primi anni duemila, per passare dunque nei thread dei forum online ed infine sui social network, i maggiori aggregatori di persone al mondo, attraverso immagini con scritte ed articoli acchiappaclick. Stiamo parlando delle bufale storiche, sempre presenti nelle società umane, sia che partissero dal basso sia che fossero propagandate dall’alto. Ed è attraverso la nostra rubrica mensile volta a sfatare miti e fake storici che in questo articolo vorremmo parlarvi di islam. Una parola che, ancora ai giorni d’oggi, suscita spesso terrore lungo il volto o nella mente di chi la ascolta pronunciare, vittima di stereotipi e di una vera e propria patologia, che potremmo definire “islamofobia”. Oggi parleremo quindi di uno dei più grandi “miti” sull’islam storico: la presunta pedofilia del profeta Muhammad (italianizzato Maometto) a causa di un suo matrimonio con Aisha, una semplice bambina.

E’ diventata ormai famosa la storia che vede come protagonista il profeta dell’islam, ovvero Muhammad (vero nome, al contrario dell’italianizzato Maometto), il quale sarebbe considerato un pedofilo a posteriori in quanto avrebbe sposato una bambina di sei anni, di nome Aisha. Anche se parte di questa storia potrebbe essere considerata vera, come vedremo di seguito, tuttavia le dinamiche che analizzeremo sono più complesse di quello che una semplice frase e un epiteto può essere attribuito ad una persona.

Sappiamo anzitutto che Muhammad nacque all’incirca nel 570 d.C., il che significa che non abbiamo una data ben precisa né per quanto riguarda il mese e il giorno né per quanto riguarda l’anno. Convenzionalmente quindi, la data di nascita potrebbe variare di qualche anno, stesso discorso per gran parte degli arabi della penisola come lui. Pochi infatti sapevano all’epoca leggere e scrivere, gran parte del sud della penisola era sotto il dominio degli abissini, che non avevano un alfabeto scritto e le informazioni erano divulgate principalmente via orale. Stesso discorso per le tribù di mercanti che popolavano il centro-nord della penisola arabica, all’interno delle quali ritroviamo il clan di Muhammad, ovvero quello dei Banu Hashim, nell’Higiaz. Muhammad ebbe diverse mogli nella sua vita, la più famosa di tutte fu Khadīja che egli aveva sposato prima della famosa “Rivelazione” e che per prima aderì alla religione islamica. Come afferma lo studioso di orientalistica nonché islamista John Esposito, i suoi matrimoni sono stati per lungo tempo oggetto di critica nel mondo europeo. Oltre a Khadīja, Muhammad non avrebbe preso altre mogli per 24 anni, ovvero finché ella è rimasta in vita, attestando così l’unione sentimentale che la coppia aveva. In secondo luogo, bisogna sottolineare il fatto che egli ebbe ben sei figli da Khadīja e un solo figlio dalle altre dodici mogli successive. Ciò sembra così confermare la tesi, portata avanti da molti islamisti tra cui Moojan Momen, per cui i matrimoni siano stati contratti perlopiù per motivi politici piuttosto che puramente sessuali.

Ed arriviamo quindi al matrimonio preso in esame dai critici, ovvero l’ultimo, con la moglie Aisha. Il suo matrimonio con Muhammad, per correttezza va detto, è soggetto a diverse interpretazioni e date, secondo i vari annalisti islamici. C’è chi colloca il suo matrimonio presumibilmente all’età di 7 anni, chi invece sostiene si sia sposata a 9, mentre la consumazione dello stesso viene rimandata all’età di 10 o 15 anni. C’è però, tra gli studiosi, chi sostiene che sia impossibile stabilire con certezza l’età della giovane e che essa sarebbe stata in realtà più grande di quel che si tramanda, con stime che vanno dai 14 ai 19 anni.

Come mai tutta questa confusione? Il tutto si deve al testo preso in esame per riuscire a estrapolare questo tipo di informazioni: la Sunna. Essa era in principio tramandata a voce (come già anticipato nell’articolo) e soggetta così a numerosi errori storici. Venne messa per iscritto – in più codici e da vari muḥaddith – solamente alcuni secoli dopo la morte del Profeta, durante l’epoca dei famosi “califfi ben guidati”. La Sunna si basa inoltre sui racconti tramandati da soggetti ritenuti ‘degni di fede’ (thiqa), e quindi, su tale base, considerati veri a prescindere da altre fonti storiche. Ecco perché le indicazioni della Sunna contengono al loro interno più imprecisioni storiche rispetto a un contratto di matrimonio medievale in Europa, dove invece è possibile risalire all’età degli sposi, ai vari testimoni e ai donativi nuziali.

Aisha era quindi una bambina quando si sposò con Muhammad? NÌ.

Se da una parte è vero che tale ragazza potesse essere molto giovane e comunque avesse una grande differenza di età con il profeta, dall’altra parte non abbiamo un’insieme di fonti certe che attestino una precisa datazione della sua età. L’età attraverso cui si arrivava al matrimonio – va comunque ricordato – non è sempre stata la stessa nei diversi periodi storici. Certo, oggi siamo abituati a vedere il matrimonio in modo diverso e vengono viste di cattivo occhio le unioni in cui la differenza di età è molto grande, tuttavia all’epoca ciò non destava minimamente alcun tipo di scandalo come oggi accadrebbe. Questo per due semplici ma importanti motivi, oggi del tutto scomparsi dalla nostra forma mentis moderna:

1) La speranza di vita: arrivare a vivere fino a 50 anni non era un lusso che tutti potevano permettersi, vivendo senza medicine, ospedali attrezzati, dieta variegata, acqua filtrata e oltretutto rischiando molto più spesso la vita in guerra con altri clan. La maggior parte delle persone infatti, aveva una speranza media di vita di circa la metà rispetto a quella dei giorni nostri, motivo per cui tutte le fasi importanti di quest’ultima erano molto accelerate, tra cui i matrimoni molto precoci, così come la consumazione di questi ultimi ed il concepimento della prole.
2) Il tipo stesso di contratto matrimoniale: nel mondo islamico soprattutto, ma un po’ ovunque all’epoca, il matrimonio non era visto come l’unione di due persone che scelgono autonomamente di condividere la loro vita insieme perché innamorati. Esso era (e spesso ancora è) considerato un semplice contratto tra due persone (o due famiglie) che si accordano tra loro al fine di migliorare il loro status socio-economico o, spesso, politico.

La stessa Aisha viene considerata una delle figure più importanti dell’islam classico: fu essa infatti che combatté in prima persona (oggi diremmo da donna emancipata) la “Battaglia del Cammello” contro il sultano-impostore Abi-Talib, dopo la morte di Muhammad. Fonte: Wikipedia

Nessuno quindi all’epoca si poneva problemi di questo tipo, come invece si fa giustamente oggi, sostanzialmente perché la società è cambiata, maturata e invecchiata rispetto a ieri. A confermare nuovamente questo fatto è lo studio di altri storici (tra cui Tabari), i quali hanno dedotto che la stessa Aisha, prima del fatidico 610 d.C. (anno del suo matrimonio con Muhammad) sarebbe stata fidanzata addirittura con Jābir ibn Muṭʿim ibn ʿAdī, figlio di Muṭʿim ibn ʿAdī, capo del clan meccano dei Banū Nawfal, quindi un rivale economico e politico.

Per concludere, ci viene nuovamente in aiuto una studiosa finlandese (Hilma Granqvist per la precisione) la quale lavorò ad Arṭās (Palestina) negli anni venti del XX secolo, la quale raccolse dati antropologici rilevanti, studiando da vicino le tradizioni matrimoniali degli Arabi palestinesi e dei cristiani del posto. Grandqvist aveva studiato le classi di età delle donne, parlando della fascia d’età di ragazze di 12-14 anni “in età di matrimonio” le quali “avevano spesso un bimbo in grembo senza essere completamente sviluppate [fisicamente]”. Questo attesta chiaramente l’età estremamente precoce in cui si tendeva a consumare il matrimonio nei secoli passati, non solo in Arabia Saudita o da parte degli arabi, ma ovunque nel mondo.


Fonti:
A cura di G. Filoramo, Islam, Roma, Laterza, 2018
C. Lo Jacono, Maometto, Roma-Bari, Laterza, 2011
Hilma Granqvist, Child Problems among the Arabs, Helsinki, Söderstrøm, 1950, nota 216.
Hilma Granqvist, Marriage Conditions in a Palestinian Village, vol. II, Helsinki, Akademische Buchhandlung, 1934, p. 34.

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