Sabrina (1954): un amore romantico

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“Sabrina” è un film del 1954, diretto da Billy Wilder e con protagonisti Audrey Hepburn – la bellissima attrice nota per il ruolo di protagonista in “Colazione da Tiffany” – e Humphrey Bogart, l’attore che ancora oggi è al primo posto nella classifica dell’American Film Institut, considerato infatti una delle più grandi star del cinema.

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Considerato l’eccezionale cast, non c’è da stupirsi se “Sabrina” viene riproposto di tanto in tanto su qualche canale televisivo nei pomeriggi d’estate.
Sabrina è una ragazza molto dolce, a tratti ingenua, che scambia la sua cotta adolescenziale con quello che è l’amore della sua vita. Ci sono però dei problemi nella storia sognata: lei è la figlia dell’autista della famiglia di David Larrabee, dei ricchi imprenditori, che sono contrari all’unione tra i due giovani a causa del diverso ceto sociale di cui fanno parte. Dopo un periodo di maggiore sofferenza, dove Sabrina vede David (William Holden) sposare la prima moglie, il padre le permette di andare dagli Stati Uniti a Parigi per poter sia cambiare aria sia studiare presso una prestigiosa scuola di cucina.

La “famiglia” di Sabrina, composta dai domestici e dal padre, vedovo. 

Qui incontra un conte sulla settantina che le fa da mentore e da padre, tenendo alla salute della ragazza, sempre malinconica, nostalgica e rapita in quello che è il mal d’amore.
Sabrina torna poi a casa, dopo due anni, totalmente cambiata. Non è più la goffa ragazzina che sognava un amore impossibile, era altresì una bellissima donna sofisticata che sperava in un amore ora possibile.
Incontra di nuovo David, che non la riconosce subito tanto è cambiata anche fisicamente, con acconciature chic e abiti di tendenza nell’alta moda, cuciti da lei stessa. David se ne innamora e, comprendendo poi chi è lei in realtà, è disposto a litigare con la famiglia e, soprattutto, con il fratello maggiore Linus – solito a combinare matrimoni che potrebbero avvantaggiare gli affari di famiglia, nell’ambito dell’industria della plastica. Segue la festa del suo fidanzamento con la figlia di un ricchissimo membro dell’alta borghesia, alla quale però invita anche Sabrina. Quest’ultima arriva splendida, con un abito meraviglioso e lui se ne incanta. Lascia da parte la fidanzata e, come una “Cenerentola”, corre da lei. Entrambi sono felicissimi, all’apparenza, fino ad un incidente bizzarro che colpisce David.

Sabrina e David.
Fonte: https://www.alamy.it/foto-immagine-sabrina-1954-paramount-pictures-film-con-audrey-hepburn-e-william-holden-176779901.html

In questo frangente, Linus si offre per far da cavaliere a Sabrina nelle serate seguenti, sia per distrarla da David per non rompere il fidanzamento, sia perché se ne innamora.
Se David è il tipico ragazzo che ammalia le donne, se Sabrina è una ragazza dolce e stupenda, Linus è il tipico burocrate sposato con il lavoro, sotto la cui corazza si trova un’anima che vuole amare ed essere amata, ma da Sabrina. Quest’ultima comprende le intenzioni di Linus e i suoi sentimenti cambiano rotta. Seguono intrighi, incomprensioni e dopo diversi guazzabugli si ritrovano assieme e si dichiarano l’uno all’altra. Si fidanzano, con il consenso delle rispettive famiglie.

Sabrina e Linus.

Questo film spiega come la società degli anni ’50 avesse ancora delle riserve in merito ai matrimoni tra realtà sociali differenti, anche se non si tratta di nobiltà e popolo, come accadde negli anni ’80 con il celeberrimo fidanzamento tra Diana Spencer e il principe Carlo.
Il lieto fine ripaga la sofferenza che, di tanto in tanto, prova anche lo spettatore: soffre assieme ai protagonisti, tanto è il pathos che trasmettono e gioiscono con loro, in una sublime catarsi.
Film di questo calibro sono sempre più rari, tanto la sincerità dei sentimenti e quel romanticismo travestito da affari e doveri lavorativi.

Un’immagine evocativa della “contesa” Sabrina. 

Che sia attuale? Può darsi, poiché in alcuni ambiti ci si sposa o si convive “con i pari”. Che sia esagerato dirlo? Spesso le differenze di classe tra gli imprenditori e, per esempio, gli agricoltori si fanno sentire nel modo di percepire il diverso. Quante sfumature ha la xenofobia? Dovremo riflettere su questo e su quante barriere mentali cariche di sciocchi pregiudizi siamo in grado di crearci anche tutt’oggi, poiché l’essere umano deve ancora abituarsi a certe equità e non si trova un attore che abbia sposato, per fare un esempio sciocco, la compagna di liceo figlia di meccanici.

Pensiamoci, non fa mai male.



Dr. Anna Maria Vantini

Fonti:
– “Sabrina”, 1954

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