Archeologi trovano finto ‘iPhone’ di 2100 anni fa in una tomba dell’Atlantide russa

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Tempo di lettura: 2 minuti Bufala colossale che sa più che altro di titolo acchiappaclick quella riportata da tantissimi siti e testate giornalistiche italiane, in circolazione da settembre del 2019 e diffusa inizialmente su tutti i social network, dal titolo: "Archeologi trovano "iPhone" di 2100 anni fa in una tomba dell'Atlantide russa". A fornirci questa notizia è una delle testate più famose del panorama italiano, Il Messaggero, che a sua volta ha ripreso tale notizia dal più famoso Daily Mirror. Andiamo con ordine e cerchiamo di capirne di più...
Tempo di lettura: 2 minuti

Bufala colossale che sa più che altro di titolo acchiappaclick quella riportata da tantissimi siti e testate giornalistiche italiane, in circolazione da settembre del 2019 e diffusa inizialmente su tutti i social network, dal titolo: “Archeologi trovano “iPhone” di 2100 anni fa in una tomba dell’Atlantide russa”. A fornirci questa notizia è una delle testate più famose del panorama italiano, Il Messaggero, che a sua volta ha ripreso tale notizia dal più famoso Daily Mirror. Andiamo con ordine e cerchiamo di capirne di più…

La storia della notizia

Cosa c’è di sbagliato in questa notizia? Anzitutto il titolo: il presunto iPhone ritrovato (e fotografato) non sarebbe nemmeno lontanamente simile a quello che oggi noi consideriamo tale. Si tratterebbe di un pezzo di metallo dalla forma molto simile a quella dei nostri moderni palmari, ma è ovviamente un errore madornale considerarlo un iPhone del passato solo per la lontana somiglianza visiva agli smartphone odierni.

L’errore che molti appassionati di storia e che molti storici hanno compiuto nel passato ruota infatti proprio attorno a questo argomento: è completamente sbagliato e fuorviante paragonare l’utilizzo e le sembianze di strumenti appartenenti al passato (soprattutto se remoto) a quelli utilizzati ai giorni nostri. L’articolista o il titolista in questione, conosceva perfettamente questo tipo di errore e proprio per tale motivo ha optato per le “virgolette”, ottimo metodo per giustificare un titolo errato e allo stesso tempo attrarre visite sul proprio sito da parte dei lettori e dei curiosi.

Quindi, di che tipo di ritrovamento si tratta quello narrato nell’articolo? Come è ben specificato solo alla fine del pezzo, si tratta di un manufatto realizzato in gemma nera, un tipo di lignite, arricchito da intarsi contenenti pietre semi-preziose, che racconta dell’insolita scoperta archeologica. Secondo gli studiosi che lo hanno rinvenuto, si tratterebbe di un accessorio indossato dalla donna, una fibbia per la cintura, usato nella Russia meridionale rurale nell’era Hunnu.

Inoltre, non ha alcun senso citare il famoso mito di Atlantide. Anche questo elemento all’interno del titolo è completamente sbagliato. Il complesso di tombe dove è stato ritrovato tale oggetto particolare è sì ricco di manufatti, ma nulla ha a che vedere con il mito di Atlantide e nessuno storico lo ha mai definito in questo modo.

Nessuna Atlantide russa e nessun iPhone quindi, ma solamente uno dei tanti ritrovamenti archeologici sfruttati ad hoc e un grandissimo titolo acchiappa click da parte di uno dei giornali che, rispetto ad altri che utilizzano tali espedienti, dovrebbe conservare a nostro avviso una maggiore oggettività e serietà sia nei titoli sia all’interno dei propri canali social.

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