Molto spesso vengono proposte classifiche di saggi storici considerati imperdibili per tutti gli appassionati del settore… noi di RLS abbiamo dunque provato a proporre la nostra classifica di seguito, con i testi che reputiamo fondamentali per comprendere appieno la storia dell’umanità, dalle origini ai giorni nostri. Speriamo dunque che questa classifica possa appassionarvi, perché non troverete al suo interno i soliti testi, proposti e riproposti all’infinito sul web!
1) La conquista dell’America di Tzvetan Todorov
Nel secolo che segue il primo viaggio di Cristoforo Colombo, le regioni dei Caraibi e del Messico sono lo scenario di avvenimenti fra i più sconvolgenti della storia degli uomini. Tzvetan Todorov, brillante studioso del passato, ripercorre quelle vicende, leggendole attraverso le più famose cronache e relazioni personali di Cortés, Las Casas, Durén, Sahagùn non tanto quanto incontro-scontro fra due civiltà, quanto come scoperta e impatto con l’«altro». Egli osserva come durante le varie fasi della conquista spagnola si verifichino due comportamenti: o gli indigeni sono identificati come diversi, ma in tal caso inferiori e quindi adatti ad essere conquistati e sfruttati; oppure essi sono riconosciuti come uguali ed in tal caso devono essere assimilati alla cultura spagnola. In ogni caso, il comportamento degli spagnoli in quel frangente, ma in generale di tutti gli europei nella conquista delle Americhe, fu tale da portare sempre alla sistematica distruzione della cultura indigena. Tzvetan Todorov, nato in Bulgaria nel 1939, fu allievo di Roland Barthes e diventerà presto uno dei più importanti punti di riferimento del mondo intellettuale francese.
2) Relazioni globali nell’età moderna di Charles H. Parker
Nel libro di Parker si tratteggia una nuova immagine del mondo moderno, in cui gli scambi non sempre risultano governati dall’espansionismo di matrice eurocentrica. Proprio questo testo ci farà aprire gli occhi e verificare come una progressiva integrazione globale origini invece dagli imperi centro-asiatici nel Medioevo e successivamente dal colonialismo europeo. Da qui intrecci economico-commerciali, correnti migratorie, mutamenti biologici e ambientali, come pure la diffusione delle malattie e la disseminazione di piante e animali, fino all’irradiamento delle due grandi religioni universali del cristianesimo e dell’islam e alla globalizzazione delle conoscenze. Charles H. Parker insegna Storia alla Saint Louis University. Studioso della storia culturale e religiosa dell’età moderna, ha pubblicato inoltre «The Reformation of Community» (1998) e «Faith on the Margins» (2008).
3) L’etica protestante e lo spirito del capitalismo di Max Weber
L’etica protestante e lo spirito del capitalismo è un’opera fondamentale per comprendere le caratteristiche essenziali della società capitalistica moderna, le sue radici culturali e il suo destino. Lo sforzo intellettuale realizzato da Max Weber, uno dei primi sociologi al mondo, consiste nel mettere in relazione un particolare fenomeno culturale – la Riforma protestante – con un fenomeno di natura prettamente economica, quale è appunto il sistema capitalistico. E proprio in questo senso la disciplina dell’individuo di fronte alla fede, l’idea di professione come vocazione e il culto del lavoro – caratteri paradigmatici dell’etica protestante – rappresentano altrettanti elementi fondamentali del cosiddetto spirito del capitalismo. Ovviamente lo studio di Weber verrà ampliato da molti altri studiosi in futuro ed è, ad oggi, considerato parziale e superato, ma tuttavia egli riuscirà a fornirci molti spunti preziosi comprendere e per capire i nessi – spesso nascosti – tra religione ed economia. Max Weber (Erfurt 1864 – Monaco di Baviera 1920) è uno dei padri della sociologia e ha dato contributi fondamentali anche alla ricerca storica, economica e politica.
4) Saggio sul dono di Marcel Mauss
Pubblicato nel 1923-24, il Saggio sul dono di Marcel Mauss è diventato una vera pietra miliare dell’antropologia. L’individuazione, all’apparenza semplice, ma invece sottile e feconda delle tre caratteristiche del dono: dare, ricevere, ricambiare, ha posto le basi per la formulazione di una teoria più ampia, quella relativa al «fatto sociale totale». Le relazioni tra gli uomini nascono, secondo Mauss, proprio dallo scambio, che viene avviato con un dono disinteressato di una delle parti all’altra, la quale si sentirà in obbligo però di contraccambiare tale dono, innescando cosi una catena di scambi continua. Ma non sono solo gli oggetti a circolare, dice Mauss, anche lo spirito del donatore viaggia insieme al dono, dando cosi vita a un legame tra gli individui che va ben al di là del puro scambio economico. Ecco allora che l’atto del donare non si limita a un passaggio di beni, ma mette in gioco la totalità degli elementi culturali che caratterizzano una società. A circa un secolo dalla sua pubblicazione il saggio di Mauss, che ha influenzato moltissimi antropologi del passato, si presta ancora oggi a interpretazioni attuali che ci fanno scoprire come, anche in una società dominata dal mercato, si annidano ancora molti momenti della nostra vita dove il dono è un protagonista fondamentale. Marcel Mauss (1872-1950), fu uno dei padri fondatori dell’ etnologia francese, ed è stato l’ultimo degli allievi di Émile Durkheim, di cui era anche nipote. Dotato di una cultura molto vasta, conosceva numerose lingue europee e anche il sanscrito. Insegnò storia delle religioni all’École Pratique des Hautes Études e successivamente all’ Institut d’ethnologie.
5) Sapiens: da animali a dei di Yuval Noah Harari
Centomila anni fa almeno sei specie di umani abitavano la Terra. Erano animali insignificanti, il cui impatto sul pianeta non era superiore a quello di gorilla, lucciole o meduse. Oggi sulla terra c’è una sola specie di umani: Noi, l’Homo sapiens. Il segreto del nostro successo è l’immaginazione, secondo Harari. Siamo infatti gli unici animali capaci di parlare di cose che esistono solo nelle nostre fantasie: come le divinità, le nazioni, le leggi e i soldi. Sapiens. Da animali a dei spiega come ci siamo associati per creare città, regni e imperi; come abbiamo costruito la fiducia nei soldi, nei libri e nelle leggi; come ci siamo ritrovati schiavi della burocrazia, del consumismo e della ricerca della felicità. Yuval Noah Harari ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia all’Università di Oxford e insegna presso il Dipartimento di Storia della Hebrew University di Gerusalemme. Il testo, pubblicato originariamente in Israele nel 2011, è diventato rapidamente un bestseller, tradotto in più di 30 lingue. Migliaia di persone hanno seguito il corso online del professor Harari e le sue lezioni su YouTube hanno registrato centinaia di migliaia di visualizzazioni in tutto il mondo. Nel 2012 gli è stato conferito il Polonsky Prize for Creativity and Originality in the Humanistic Disciplines.
6) A quando l’Africa? Di Josef Ki-Zerbo
A quando l’Africa? Conversazioni con René Holenstein (A quand l’Afrique? Entretien avec René Holenstein), pubblicato nel 2003, è un libro scritto sotto forma di intervista da Joseph Ki-Zerbo, storico africano di fama internazionale e celebre uomo politico del Burkina Faso. Egli, all’interno del testo, tratta temi sociali (povertà e condizione di classe), politici (colonialismo, neocolonialismo e globalizzazione) e culturali (storia africana ed europea). Frutto di due anni di conversazioni con René Holenstein, laureato in storia ed esperto di sviluppo, il libro prende le mosse dal quesito posto dal titolo dell’opera: quale futuro per un Africa il cui passato affonda le radici non solo nella tratta degli schiavi e nell’epoca del colonialismo, ma anche e soprattutto in un passato più lontano, fatto di grandi ed antichi imperi e di evoluzioni sia sociali che politico-culturali spesso sminuite o travisate, se non discriminate, dalla storiografia comune? È un libro di rottura che, a partire da alcune domande e considerazioni, prende la distanza dal pensiero dominante, secondo il quale ci sia poco o nulla da considerare e recuperare dalla cultura africana, mettendo invece in evidenza i rapporti che esistono tra il passato che è storia di un continente e la sua attuale identità nel quadro politico internazionale. Joseph Ki-Zerbo (Toma, 21 giugno 1922 – Ouagadougou, 4 dicembre 2006) è stato un politico, storico e uomo d’azione burkinabé, studiò e insegnò in Occidente e fu fondatore del maggiore partito di opposizione del suo Paese.
7) Keynes o Hayek. Lo scontro che ha definito l’economia moderna di Nicholas Wapshott
Le differenze tra questi due uomini improntano ancora oggi lo spartiacque ideale tra progressisti e conservatori: John Maynard Keynes e Friedrich von Hayek si ritrovarono su fronti opposti, al centro della contesa sulla questione se spettasse o meno ai governi e allo stato intervenire in economia. Hayek era convinto che alterare l’”equilibrio” del libero mercato avrebbe provocato una selvaggia inflazione. Keynes credeva invece che per contrastare la disoccupazione di massa e favorire la crescita servisse la spesa pubblica. Sarebbero stati in disaccordo per il resto delle loro vite. Il brillante e carismatico Keynes, sostenitore della nuova prospettiva macroeconomica, guardava con favore all’intervento pubblico in vista dello sviluppo economico e del consolidamento della democrazia. ll pignolo e caparbio Hayek, saldamente ancorato alla teoria microeconomica, avrà però la sua rivincita con la svolta neoconservatrice. Le loro idee e ricette avrebbero conosciuto comunque alterno favore presso i politici, da Roosevelt a George W. Bush, influenzando le scelte economiche degli stati occidentali, dalla Grande depressione alla Seconda guerra mondiale e dal dopoguerra al presente. Nicholas Wapshott (1952), esperto giornalista britannico del “The Times” e del “The New York Sun”, nel suo stile narrativo e con grande capacità di rendere comprensibili complesse questioni economico-finanziarie, riporta in vita gli animati dibattiti tra questi due giganti del Ventesimo secolo, la cui eredità condiziona tuttora il dibattito politico odierno.
8) Armi, acciaio e malattie. Breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni di Jared Diamond
Armi, acciaio e malattie è un saggio di Jared Diamond, in cui l’autore cerca di rispondere a tre domande: perché sono stati gli europei a partire alla conquista di altri popoli e non il contrario? Perché i nativi americani, fieri guerrieri, sono stati sconfitti da un popolo di agricoltori? Ed infine, perché sono stati gli europei con gli americani del nord a sviluppare una tecnologia avanzata e non, ad esempio, i cinesi o i sumeri? Le teorie di Diamond sono esposte chiaramente e riescono a far comprendere aspetti importanti della nostra società. In tale opera egli esplora i fattori geografici, culturali, ambientali e tecnologici che portarono alla dominazione della cultura occidentale sul mondo e ipotizza un nuovo tipo di storia basato sulla scienza che può formulare previsioni piuttosto che semplicemente descrivere “un maledetto fatto dopo l’altro”. Tale saggio è risultato inoltre vincitore del Premio Pulitzer per la saggistica.
Jared Mason Diamond (Boston, 10 settembre 1937) è un biologo, fisiologo, ornitologo antropologo, geografo statunitense. Ha conseguito nel 1958 un Bachelor of Arts presso l’Università di Harvard e nel 1961 un Dottorato di ricerca presso l’Università di Cambridge. Quando aveva circa vent’anni, sviluppò anche una seconda carriera parallela nello studio dell’ecologia ed evoluzione degli uccelli della Nuova Guinea, e condusse numerosi viaggi esplorativi della Nuova Guinea e delle isole vicine. Verso i cinquant’anni Diamond sviluppò una terza carriera in storia ambientale, divenendo professore di geografia e di scienza della salute ambientale presso l’Università della California, a Los Angeles (UCLA), sua attuale collocazione accademica. È inoltre docente di geografia politica all’Università LUISS Guido Carli di Roma.
9) Breve storia dell’avvenire. Dai profeti alla futurologia di Georges Minois
Sin dalla preistoria l’uomo non ha mai smesso di voler conoscere il futuro e di inventare stratagemmi per tentare di controllarlo. Dai procedimenti divinatori inventati dai popoli dell’Antichità, ai metodi «scientifici» messi a punto dai futurologi di fine XX secolo, i mezzi per predire l’avvenire non si somigliano più molto. Ma ogni epoca ha avuto bisogno di fantasticare sul futuro, nel bene e nel male: ci sono stati i falsi profeti del Medioevo, gli astrologi rinascimentali, o ancora i veggenti del XVII secolo. Anche i filosofi illuministi hanno tentato, a modo loro, di leggere fra le righe del futuro, ma senza riuscire ad annientare l’irrazionalità: magnetismo, sonnambulismo e altre forme di spiritismo hanno conosciuto un successo sempre maggiore nel XIX secolo, mentre i nuovi profeti annunciavano un mondo migliore. Oracoli, profezie, predizioni, utopie: tutte le anticipazioni che gli uomini hanno elaborato nel corso dei secoli non si sono mai realizzate, tuttavia esse sono il riflesso di speranze e di paure. L’uomo del 1900 credeva di essere all’alba di un secolo radioso; quello dell’anno 2000 non ci crede più tanto, e se lo studio del futuro ha perso il suo carattere profetico, astrologi e veggenti continuano la loro opera di rassicurazione. Georges Minois è professore di storia e membro del Centre international de recherches et d’études transdisciplinaires. Ha pubblicato inoltre numerose sintesi sulla storia della cultura occidentale.
10) Le due guerre che hanno sconvolto il mondo, storia dimenticata della I e II Guerra Mondiale, di RLS
Non poteva di certo mancare all’elenco il nostro nuovissimo libro di storia dimenticata! Dicono che la storia sia scritta dai vincitori. Ebbene, non è questo il caso: la Storia, qui, la scrivono gli storici. E ci raccontano un’inedita versione della Prima e Seconda Guerra Mondiale, portando a galla gli eventi drammatici e fuori dal comune che hanno contribuito a delineare l’assetto della società per come la conosciamo oggi. Una lettura che è come un viaggio al di là di ogni immaginazione, fra verità che “i vincitori” non sono stati in grado di seppellire. RLS, letteralmente Riscrivere La Storia, è un progetto nato su internet nel 2015 ed il team che da vita al sito e a questo volume, Le due guerre che hanno sconvolto il mondo, è composto da giovani laureati e ricercatori desiderosi di ri-portare a galla quei fatti del passato che fanno parte della Storia dimenticata dall’uomo e che, dunque, non si trova su manuali scolastici e media convenzionali.