Tempo di lettura: 3 minutiEforo di Cuma è stato uno storico greco antico, incluso nel Canone Alessandrino in qualità di uno degli otto storici esemplari, assieme quindi ad Erodoto, Tucidide, Senofonte, Teopompo, Filisto, Anassimene di Lampsaco, Callistene.
Eforo nacque a Cuma eolica attorno al 400 a. C. e morì probabilmente ad Atene approssimativamente nel 330 a. C.. Cuma eolica è l’attuale Aliağa, in Turchia, sita tra Mirina e Focea, a nord del fiume Erno e fu fondata, secondo la leggenda, da un’amazzone eponima. Da alcuni scritti di Erodoto, si evince che Cuma fu una delle 12 città più antiche dell’Eolide. Eforo visse per lo più ad Atene ed ebbe Isocrate come maestro di retorica, studiando assieme a Teopompo. Raggiunse una qual certa stima che Alessandro Magno lo invitò alla sua spedizione contro i Persiani in qualità di storico ufficiale. Tuttavia, Eforo rifiutò perché in età avanzata e alla spedizione prese parte Callistene di Olinto.

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Raffigurazione mosaicale di Alessandro Magno durante, probabilmente
la Battaglia di Isso. Si rimanda a Berthold Werner. |
L’opera principale di Eforo furono le Storie, studi redatti in 29 libri trattanti il periodo che va dal ritorno degli Eraclidi – i discendenti di Ercole – nel Peloponneso nel 1104 a. C. fino alla terza guerra sacra (365 a. C.), ovvero all’inizio del Regno di Filippo II, diciottesimo Re di Macedonia.
Le Storie, divise in libri, presentano un proemio all’inizio di ogni volume. L’opera ha anche notevoli sfumature di stampo geografico ed etnografico, mentre i riferimenti mitici ne furono esclusi, compresa la guerra di Troia, poiché, come riporta l’autore nel proemio:
Su quanto accaduto vicino alla mia epoca, ho ritenuto degni di fede quelli che raccontano le cose in modo più particolareggiato; invece, per quanto riguarda i tempi antichi, considero non credibili coloro che pur fanno così, in quanto non è possibile ricavare da essi, né le gesta, né i discorsi.
Eforo narrava anche gli eventi relativi ad altri popoli allora conosciuti, soffermandosi, nei libri IV e V, a descrivere la geografia del mondo conosciuto.
Delle Storie si sono conservati brevi, ma numerosi frammenti, che si trovano anche riassunti nella Bibliotheca Storica di Diodoro Siculo. Quest’ultimo, riprese l’utilizzo di artefici retorici con cui riempire gli spazi vuoti ed estendere la narrazione del modello, spesso rendendo però la narrazione ridondante.
Secondo la Encyclopaedia Britannica (ed. 11th), nelle sue opere i critici intravedono una notevole mancanza di passione narrativa, nonostante l’interesse che spicca verso lo stile e la politica.
Eforo scriveva in modo aulico e artificiale, probabilmente a causa di una formazione precoce, sacrificando qualche volta la verità per effetti retorici. Secondo Dionigi di Alicarnasso, Eforo e Teopompo erano gli unici scrittori storici la cui lingua era accurata e finita.
Leggendo qualche frammento, si può notare anche uno slancio alla democrazia, come nel Libro XIX:
Si tramanda un vecchio detto, secondo cui a sovvertire le democrazie sono gli uomini che si segnalano per qualità straordinarie.
Questo è degno di nota in quanto dimostra la fiducia che ha nel sistema politico ateniese, ben diverso da quello proposto da Filippo II di Macedonia e da Alessandro Magno.
Vi è poi una curiosità assolutamente degna di nota riguardo lo storico di Cuma: segnalò la divisione di una cometa nell’inverno del 372 a.C.-373 a. C..
Fonti:
– Berti M., Collecting quotations by topic: Degrees of Preservation and Transtextual Relations among Genres, Ancient Society, Vol. 43 (2013), pp. 269-288
– Meister K., La storiografia greca, Roma-Bari, Laterza, 1992
– Parmeggiani G., Eforo di Cuma. Studi di storiografia greca, Patron, Bologna, 2011
– Spata N., Monumenti Storici Di Sicilia: Tratti Dall’ Epistole Di Platone E Dai Frammenti Di Timeo Da Taormina, Eforo, Teopompo, Callia Siracusano E Diodoro, Kessinger Pub Company, Whitefish, 2010
– Lanzillotta E., Sartori E. F., I Frammenti degli storici greci, in “Anabases”, No. 3 (2006), pp. 246-251
– Musti D., Tendenze nella storiografia romana e greca su Roma arcaica: studi su Livio e Dionigi d’Alicarnasso, in “Quaderni Urbinati di Cultura Classica”, No. 10, 1970, pp. 3-159
– Porciani L., Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di Lettere e Filosofia, Serie 5, Vol. 5, No. 1 (2013), pp. 197-216
– Prandi L., Strabone ed Eforo: un’ipotesi sugli “HISTORIKÀ HYPOMNÉMATA”, in “Aevum”, Anno 62, Fasc. 1 (gennaio-aprile 1988), pp. 50-60
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